Parlare di agricoltura 4.0 significa parlare di futuro dell’agricoltura, settore al centro di sempre maggiori investimenti per promuovere innovazione e sviluppo in una filiera tradizionalmente considerata meno incline al cambiamento. Eppure, oggi il settore agricolo rientra a pieno titolo in quel percorso di trasformazione digitale che, dalle piccole e medie imprese alle grandi aziende fino ad enti e organizzazioni imprenditoriali e governative, investe tutte le realtà produttive in Italia.
Una trasformazione che si muove in direzione di un modello agricolo smart e sostenibile, tanto da poter parlare finalmente di Agritech. Un modello in cui la tecnologia è al servizio dell’efficienza produttiva e della tutela delle risorse ambientali, e il paradigma culturale ha come punto di riferimento il rispetto delle buone pratiche agricole.
Come Philip Morris, da diversi anni abbiamo intrapreso una strategia di investimenti per rafforzare la filiera tabacchicola italiana, potenziando le capacità di controllo e gestione del sistema produttivo con l’obiettivo di accrescere la competitività dell’Italia all’interno del panorama produttivo tabacchicolo internazionale grazie a un modello agricolo innovativo e sostenibile.
Ma cosa significa agricoltura 4.0?
Il richiamo all’orizzonte dell’Industria 4.0 è chiaro. Se la modernizzazione tecnologica e la digitalizzazione delle imprese, all’interno di un sistema sostenibile sia a livello economico che ambientale e sociale, rappresentano ormai una condizione essenziale di un modello aziendale competitivo, lo stesso è vero in ambito agricolo.
Agricoltura 4.0 significa tanto agricoltura digitale e tecnologica, quanto agricoltura sostenibile.
Si tratta di un’evoluzione che ha la radice nell’agricoltura di precisione e l’obiettivo di razionalizzare l’utilizzo delle risorse per migliorare la produttività della filiera.
Parliamo di strategie, modelli organizzativi e strumenti di efficientamento del sistema produttivo che nel loro complesso semplificano i processi gestionali e decisionali degli agricoltori. Dall’adozione di nuove tecnologie di produzione, che sfruttando IoT, AI e robotica consentono l’utilizzo automatico, efficiente e sostenibile delle risorse, all’introduzione di tecnologie digitali che permettono di raccogliere i dati della filiera, monitorarli e accedere alle informazioni in tempo reale, all’allineamento a pratiche che rispettino ambiente, persone coinvolte nella filiera produttiva e consumatori finali.
Tutto ciò comporta un miglioramento nell’utilizzo delle risorse naturali, nel controllo sui costi produttivi e nella capacità di pianificazione dei propri investimenti nel lungo termine.
I vantaggi dell’agricoltura 4.0 in Italia e l’esempio della filiera del tabacco
La trasformazione tecnologica e digitale avviata nell’ambito della filiera tabacchicola è esemplare per comprendere concretamente i vantaggi dell’adozione di un modello di agricoltura 4.0 in Italia.
L’introduzione di tecnologie avanzate, lo sviluppo di percorsi formativi e la definizione di modelli di lavoro sostenibili nell’ambito della filiera del tabacco, hanno portato l’Italia ad affermarsi fra i primi Paesi produttori di tabacco a livello europeo. Ciò si traduce in maggiore produttività, riduzione degli sprechi, elevata qualità della materia prima, tutela di posti di lavoro.
Un traguardo che ha richiesto l’impegno di tutti gli attori della filiera, dai contadini alle imprese agricole fino alle organizzazioni come Coldiretti. Siamo orgogliosi di poter dire che anche noi, come Philip Morris, abbiamo contribuito a raggiungere questi importanti risultati, investendo dai primi anni 2000 oltre 2 miliardi di euro per incentivare questa trasformazione verso un modello di agricoltura 4.0.
Partendo dai tre assi capitali di una filiera agricola sostenibile, ovvero coltivazione, ambiente e persone, abbiamo lavorato insieme agli agricoltori per comprendere da vicino quali fossero le esigenze e rispondere con strategie mirate, sviluppare competenze, introdurre strumenti e metodi di lavoro.
Per questo ci siamo impegnati attraverso accordi pluriennali con associaizoni di categoria e istituzioni per investimenti in progetti a supporto di realtà capaci di portare innovazione nella filiera tabacchicola, come BeLeaf: Be the Future per le Startup Agritech.
In particolare, la nostra strategia di investimenti sulla filiera si è sviluppata lungo l’asse della tecnologia digitale per promuovere progetti che favorissero la tracciabilità del sistema produttivo, dal seme al prodotto di tabacco finale, il monitoraggio real time delle attività svolte in campo, l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse (ad esempio per una migliore gestione delle risorse idriche). In parallelo, sviluppo di metodi di lavoro volti a garantire il rispetto di pratiche agricole giuste, per le persone e per l’ambiente, rispondenti agli standard della nostra strategia di sostenibilità ambientale e sociale.
Ciò ha significato per i coltivatori la possibilità di utilizzare tecnologie innovative, di adottare modelli organizzativi più strutturati e la capacità di programmare in un’ottica di lungo termine.
Il nostro impegno per favorire la trasformazione della filiera agricola in chiave agricoltura 4.0 è il frutto di un impegno per rendere la stessa sostenibilità un fattore competitivo. Anche BeLeaf: Be The Future, oggi alla seconda edizione, si muove in questa direzione e possiamo dire con Cesare Trippella, Head of Leaf EU Philip Morris Italia, che “rientra pienamente nell’impegno che stiamo portando avanti per supportare la sostenibilità ecologica, economica e sociale di una filiera che vogliamo rendere sempre più ottimizzata ed efficiente”.
Una trasformazione che si muove in direzione di un modello agricolo smart e sostenibile, tanto da poter parlare finalmente di Agritech. Un modello in cui la tecnologia è al servizio dell’efficienza produttiva e della tutela delle risorse ambientali, e il paradigma culturale ha come punto di riferimento il rispetto delle buone pratiche agricole.
Come Philip Morris, da diversi anni abbiamo intrapreso una strategia di investimenti per rafforzare la filiera tabacchicola italiana, potenziando le capacità di controllo e gestione del sistema produttivo con l’obiettivo di accrescere la competitività dell’Italia all’interno del panorama produttivo tabacchicolo internazionale grazie a un modello agricolo innovativo e sostenibile.
Ma cosa significa agricoltura 4.0?
Il richiamo all’orizzonte dell’Industria 4.0 è chiaro. Se la modernizzazione tecnologica e la digitalizzazione delle imprese, all’interno di un sistema sostenibile sia a livello economico che ambientale e sociale, rappresentano ormai una condizione essenziale di un modello aziendale competitivo, lo stesso è vero in ambito agricolo.
Agricoltura 4.0 significa tanto agricoltura digitale e tecnologica, quanto agricoltura sostenibile.
Si tratta di un’evoluzione che ha la radice nell’agricoltura di precisione e l’obiettivo di razionalizzare l’utilizzo delle risorse per migliorare la produttività della filiera.
Parliamo di strategie, modelli organizzativi e strumenti di efficientamento del sistema produttivo che nel loro complesso semplificano i processi gestionali e decisionali degli agricoltori. Dall’adozione di nuove tecnologie di produzione, che sfruttando IoT, AI e robotica consentono l’utilizzo automatico, efficiente e sostenibile delle risorse, all’introduzione di tecnologie digitali che permettono di raccogliere i dati della filiera, monitorarli e accedere alle informazioni in tempo reale, all’allineamento a pratiche che rispettino ambiente, persone coinvolte nella filiera produttiva e consumatori finali.
Tutto ciò comporta un miglioramento nell’utilizzo delle risorse naturali, nel controllo sui costi produttivi e nella capacità di pianificazione dei propri investimenti nel lungo termine.
I vantaggi dell’agricoltura 4.0 in Italia e l’esempio della filiera del tabacco
La trasformazione tecnologica e digitale avviata nell’ambito della filiera tabacchicola è esemplare per comprendere concretamente i vantaggi dell’adozione di un modello di agricoltura 4.0 in Italia.
L’introduzione di tecnologie avanzate, lo sviluppo di percorsi formativi e la definizione di modelli di lavoro sostenibili nell’ambito della filiera del tabacco, hanno portato l’Italia ad affermarsi fra i primi Paesi produttori di tabacco a livello europeo. Ciò si traduce in maggiore produttività, riduzione degli sprechi, elevata qualità della materia prima, tutela di posti di lavoro.
Un traguardo che ha richiesto l’impegno di tutti gli attori della filiera, dai contadini alle imprese agricole fino alle organizzazioni come Coldiretti. Siamo orgogliosi di poter dire che anche noi, come Philip Morris, abbiamo contribuito a raggiungere questi importanti risultati, investendo dai primi anni 2000 oltre 2 miliardi di euro per incentivare questa trasformazione verso un modello di agricoltura 4.0.
Partendo dai tre assi capitali di una filiera agricola sostenibile, ovvero coltivazione, ambiente e persone, abbiamo lavorato insieme agli agricoltori per comprendere da vicino quali fossero le esigenze e rispondere con strategie mirate, sviluppare competenze, introdurre strumenti e metodi di lavoro.
Per questo ci siamo impegnati attraverso accordi pluriennali con associaizoni di categoria e istituzioni per investimenti in progetti a supporto di realtà capaci di portare innovazione nella filiera tabacchicola, come BeLeaf: Be the Future per le Startup Agritech.
In particolare, la nostra strategia di investimenti sulla filiera si è sviluppata lungo l’asse della tecnologia digitale per promuovere progetti che favorissero la tracciabilità del sistema produttivo, dal seme al prodotto di tabacco finale, il monitoraggio real time delle attività svolte in campo, l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse (ad esempio per una migliore gestione delle risorse idriche). In parallelo, sviluppo di metodi di lavoro volti a garantire il rispetto di pratiche agricole giuste, per le persone e per l’ambiente, rispondenti agli standard della nostra strategia di sostenibilità ambientale e sociale.
Ciò ha significato per i coltivatori la possibilità di utilizzare tecnologie innovative, di adottare modelli organizzativi più strutturati e la capacità di programmare in un’ottica di lungo termine.
Il nostro impegno per favorire la trasformazione della filiera agricola in chiave agricoltura 4.0 è il frutto di un impegno per rendere la stessa sostenibilità un fattore competitivo. Anche BeLeaf: Be The Future, oggi alla seconda edizione, si muove in questa direzione e possiamo dire con Cesare Trippella, Head of Leaf EU Philip Morris Italia, che “rientra pienamente nell’impegno che stiamo portando avanti per supportare la sostenibilità ecologica, economica e sociale di una filiera che vogliamo rendere sempre più ottimizzata ed efficiente”.